Friday, November 17, 2006

La porta quale simbolo di passaggio, dal dentro al fuori. Dentro c'è il conosciuto, senso di protezione, l'intimo, .. fuori l'esposizione, i luoghi da scoprire, lo sconosciuto.
Non importa dove fosse (ma indizi arabi si lasciano cogliere) 'sta porta.
Poi il pensiero volge alle mani che hanno toccato, sfiorato, impugnato il catenaccio, o a quelle che sagomato la porta, tagliando le assi e componendole, a quelle che l'hanno decorata. Ora vedo le mie, che scrivono ...

5 Comments:

Blogger Fabrich said...

E della chiave, quanto si potrebbe dire della chiave!
Associando (non so se vergognarmene) sorge "la chiave nella topa" (sì, sì , proprio scritto così)...

17/11/06 09:25  
Anonymous Anonymous said...

ciao!!! scusa se passo a trovarti con un pò di ritardo..
il blog è sempre molto bello, ...i blog relativi ai viaggi mi piacciono davvero moltissimo, forse perchè ho un interesse per il mondo davvero fortissimo! un salutone grande da claudio alphac61

18/11/06 14:31  
Anonymous Anonymous said...

Non hai idea di quante volte anche io ho fatto gli stessi pensieri :) guardando uno scorcio di città antiche, anche solo la mia :) e soprattutto la sera, immaginarmi racconti infiniti di scarpette che corrono, vestiti fruscianti, cavalli, e porte che chiudono e aprono :) si, è una maniera di vivere l'avventura non fuori, per strade lontane, ma dentro, nel lasciare che l'energia del posto e il vento raccontino storie antiche :)
La chiave è sempre maschile, comunque, ed è una fortuna del mondo se chiave e serratura si incontrano! :) quelli giusti, non i passpartout e le porte girevoli, s'intende!!!
Un bacione, Willa

20/11/06 05:38  
Anonymous Anonymous said...

l'uomo sempre in viaggio a come casa il mondo ... speedoabbraccio

20/11/06 23:55  
Anonymous Anonymous said...

bella foto ma ricorda la solitudine...
feau

http://federicaurora.splinder.com

7/12/06 11:15  

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