Tuesday, November 28, 2006

Risuonavano nella Kasbah alcune note, lente e povere, ma incantatrici, ipnotiche, ammalianti, coinvolgenti.
Abbiamo impiegato un po' a localizzarle, percorrendo vasti locali e stretti corridoi, tra chiaroscuri e giochi di luce.
Lui suonava per piacere suo, posizionato davanti ad una platea ideale (non c'era nessuno), trascinando noi, inconsapevole, nel vortice dei suoi ritmi in crescendo.
Per non rovinare tutto non abbiamo osato mostrarci, con i nostri appalusi o con le nostre inutili monetine. Musica senza prezzo carpita in una costruzione fatiscente, ormai tristemente abbandonata.

5 Comments:

Anonymous Anonymous said...

Ti ho ritrovato! :) Sempre bello leggerti e scoprire le tue immagini.
Un saluto da Sil

28/11/06 13:43  
Anonymous Anonymous said...

Ti ritrovo con grande piacere.
Bentornato! Mara

29/11/06 06:07  
Anonymous Anonymous said...

posso accomodarmi un attimo... si grazie, un po' di the lo prendo volentieri :)) speedoseduto

29/11/06 09:15  
Anonymous Anonymous said...

Che regalo che avete avuto :) è raro, ascoltare chi suona per se, e per i suoi fantasmi, o sogni, o dei :) Quel che vi ha suscitato, energia nell'energia, si è senz'altro unito al suo "canto, o preghiera, o ricordo, o invocazione" :) suonare uno strumento, è più che scrivere, e più raro perchè unico, irripetibile, e perso subito dopo :)
Un bacio, Willa

29/11/06 10:02  
Anonymous Anonymous said...

ciao
elio

2/12/06 02:50  

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