Risuonavano nella Kasbah alcune note, lente e povere, ma incantatrici, ipnotiche, ammalianti, coinvolgenti.
Abbiamo impiegato un po' a localizzarle, percorrendo vasti locali e stretti corridoi, tra chiaroscuri e giochi di luce.
Lui suonava per piacere suo, posizionato davanti ad una platea ideale (non c'era nessuno), trascinando noi, inconsapevole, nel vortice dei suoi ritmi in crescendo.
Per non rovinare tutto non abbiamo osato mostrarci, con i nostri appalusi o con le nostre inutili monetine. Musica senza prezzo carpita in una costruzione fatiscente, ormai tristemente abbandonata.
Abbiamo impiegato un po' a localizzarle, percorrendo vasti locali e stretti corridoi, tra chiaroscuri e giochi di luce.
Lui suonava per piacere suo, posizionato davanti ad una platea ideale (non c'era nessuno), trascinando noi, inconsapevole, nel vortice dei suoi ritmi in crescendo.
Per non rovinare tutto non abbiamo osato mostrarci, con i nostri appalusi o con le nostre inutili monetine. Musica senza prezzo carpita in una costruzione fatiscente, ormai tristemente abbandonata.